Kakola #1.

Postato il di Tra Italia e Finlandia

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La collina di Kakola,  dove si arriva con la funicolare dal centro citta’,  e’ un luogo particolare:  ospitava infatti a partire da meta’ ‘800 una costruzione enorme,  allora chiamata “palazzo di granito” che era sede di un manicomio,  una estesa prigione e un centro correzionale.

Kakola deve il suo nome proprio alla prigione,  la piu’ ampia e la piu’ dura in Finlandia,  destinata ai detenuti piu’ pericolosi.

Quando nel 2007 venne deciso di costruire un’altra prigione piu’ moderna fuori dal centro citta’,  si inizio’ a pensare a come riqualificare Kakola.

IMG_3355IMG_3364IMG_3365IMG_3366IMG_3367L’idea vincente fu quella di realizzare appartamenti,  miniappartamenti e loft poiche’ gli spazi a disposizione erano ampi.  In realta’ oggi su Kakola si trovano anche due caffetterie,  un birrificio artigianale,  un hotel e spa,  un ristorante e una torrefazione di caffe’. 

Come vedete nelle mie foto,  la struttura e’ stata mantenuta,  ma la vita che vi scorre dentro adesso e’ di tenore diverso.   I residenti sono per lo piu’ famiglie giovani.

IMG_3362IMG_3368IMG_3361Come dicevo nel post precedente,  Kakola non e’ servita da mezzi pubblici,  percio’ la funicolare e’ molto utile per le salite/discese pedonali,  ed e’ logico che sia gratuita.  I residenti hanno a disposizione naturalmente un grande parcheggio sotterraneo per le loro auto all’interno della collina stessa.

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Io la trovo una soluzione urbanistica intelligente,  e voi?

Kakola.

Kakola hill,  which can be reached by funicular from the city centre,  is a special place:  since the mid-1800s it housed an enormous building,  then called “granite palace” which was home to a mental asylum,  a large prison and a correctional centre. 

Kakola owes its name to the prison,  the largest and toughest in Finland,  intended for the most dangerous inmates. 

When in 2007 it was decided to build another,  more modern prison outside the city centre,  the municipality began to think about how to redevelop Kakola.

The winning idea was to build apartments,  mini-apartments and lofts because there was ample space available.  Today Kakola is a small village in itself with two cafes,  a craft brewery,  a hotel and spa,  a restaurant and a coffee roaster.

As you can see in my photos,  the structure has been maintained,  but the life that flows inside it is now of a different nature.  The residents are mostly young families.

As I said in the previous post,  Kakola is not served by public transport,  so the funicular is very useful for pedestrians and it is logical that it is free.  Residents have at their disposal of course a large underground parking for their cars inside the hill itself.

In my opinion a clever urban planning solution.  What do you think?

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43 risposte a "Kakola #1."

  1. La cosa che mi fa sorridere è che hai scritto che i residenti “naturalmente” hanno a disposizione un parcheggio sotterraneo. Ecco. Da noi altro che “naturalmente”! Sarebbe un sogno, il più delle volte irrealizzabile

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  7. Non è una soluzione intelligente: è “molto” intelligente.

    La “riqualificazione” è, a mio parere, l’unica via percorribile per l’edilizia, dato che esistono una marea di edifici, abbandonati o semplicemente destinati ad altre funzioni, che possono essere utilizzati in modo più intelligente. Lo vedo anche dalle mie parti.

    Ma è più semplice edificare su nuovi terreni, che prendersi la briga di demolire/rifare/sistemare, per cui ben vengano Nazioni come la Finlandia, che l’Italia stenta ad imitare.

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  30. l’idea del parcheggio è decisamente vincente, riguardo questo quartiere moderno, non sembra neppure di essere in Finlandia, sembra uno dei tanti quartieri delle nostre città, comunque viverci dev’essere comodo per molti aspetti, parcheggio in testa 👍👍👍👍😊🤗😉

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  40. We have a former asylum in our area. I would not like to live on the estate that was built around it as the building is still there. It was built in the Victorian era. Because I know the history of the building it reminds me of its dark past. Anyway thank you for telling your readers about the place and for the photos.

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