Resilienza.

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Durante un bel giro nell’alto Veneto e in Friuli l’estate scorsa,  ci e’ capitato che ci servissero queste bustine di zucchero colorate e spiritose assieme ai vari caffe’ e cappuccini che prendevamo.  Naturalmente leggevamo le frasi riportate,  che erano sempre diverse ed in varie lingue e dialetti…

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Quella che ci ha incuriosito maggiormente l’ho riportata nella foto qui sotto:  in particolare l’espressione “Bogia nen” mi era un po’ criptica.  Dapprima,  pensando che fosse una frase in vernacolo locale,  ho chiesto alla gentile barista,  ma lei non la conosceva,  quindi non mi e’ rimasto che l’oracolo Google…

Ho scoperto che si tratta di un’espressione in dialetto torinese che significa letteralmente:  “Non ti muovere”;  in altre parole:  qualsiasi cosa succeda,  stai calmo e resisti,  con caparbieta’ e apparente passivita’.  Oggi la chiamiamo anche resilienza (E’ proprio quello che ci serve in questo momento:  osserviamo le regole e coraggio…passerà anche questa!)

Il detto risale ad una battaglia dell’esercito sabaudo contro i francesi nel 1747;  i piemontesi si trincerarono sulle loro posizioni senza arretrare.

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Resilience.           During our pleasant trip through north Veneto and Friuli last summer we were often served colourful sugar bags along with our coffees and cappuccinos.  Some of them were printed with various slogans in different languages and dialects,  which we read regularly.  For instance:  Keep calm and sugar up your day – Keep calm and have a good coffee – Keep calm and stay relaxed.

The one which aroused my curiosity was this last one:  “Keep calm and bogia nen”.

At the moment,  thinking that it may be a local vernacular expression,  I asked the kind waitress what it meant,  but she did not know.  Therefore I applied to doctor Google…

I found out that it is a typical phrase in the dialect of the region Piedmont.   More specifically,  it means:  “Do not move” – whatever happens,  stay calm and resist with stubborness and apparent passivity,  do not give up.  Nowadays we can call it resilience.  (Can it be just what we do need in this moment?)

The phrase dates back to a happening in the history of Piedmont:  in 1747 the local army had to firmly hold their positions to resist the assault of the French.  

 

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46 risposte a "Resilienza."

  1. La battaglia dell’Assietta è un episodio della guerra di successione austriaca (1740-48), scoppiata dopo la salita al trono di Maria Teresa d’Austria, e a motivo delle mire espansionistiche di Federico II di Prussia. La battaglia fu combattuta il 19 luglio 1747 presso il colle dell’Assietta, in Val di Susa, non lontano da Torino. Truppe francesi, circa 40.000 uomini, tentarono di conquistare la posizione, tenuta da 7000 soldati piemontesi agli ordini del generale Bricherasio; la ridotta più avanzata dell’esercito piemontese era comandata dal conte di San Sebastiano. Vista la cospicua inferiorità numerica, Bricherasio ordinò a San Sebastiano di ritirarsi, ma l’altro non obbedì, dicendo ai suoi soldati «Bogève nen, fieui!» (Non muovetevi, ragazzi!). L’ostinazione del conte diede i suoi frutti e i francesi furono sconfitti: alla fine si contarono 6400 perdite fra gli attaccanti, contro solo 219 piemontesi.
    Bogé, muovere (cfr il francese bouger) si pronuncia con la -o- molto chiusa, quasi -u- (bugé). Dopo il fatto d’arme del 1747, bogia nen (spesso scritto tutto attaccato, bogianen ) divenne l’appellativo dei soldati sabaudi, poi esteso all’intero popolo piemontese.
    Buona giornata 🙂

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  2. Sono piemontese da generazioni e, ovviamente, la prima bustina che mi è saltata all’occhio è stata proprio quella con la scritta “Bogia nen”. Non conoscevo però l’etimologia di questa frase, quindi grazie per avermi fatto scoprire qualcosa di nuovo 😉 Buona giornata Luisella!

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